The professional training oe residents in legal medicine in clinical risk management state of the art and proposals for the new ministerail training plan/ La formazione del medico specializzando in medicina legale nell'ambito della gestione del rischio clinico: Stato dell'arte e proposte normative per i nuovi piani formativi

The clinical risk management as a tool to improve the quality and appropriateness of health services, in recent years has proved to conquer a central position in the politics of Clinical Governance. The main reason behind this rise is the need to contain the increasing litigation in the Jield of medical liability through instruments able to assess the risk profile oj health services and in the meantime to get toolsJor prevention / correction of critical issues. Another reason is the introduction of high insurance deductibles (sometimesgreater than One million euros) and the retirement oj many insurance companies in the market of medical malpractice that hasforced many hospitals (somewhere even entire Regions) lo activate schemes for self-management of claims. In this context an essential role is played by the legal medical examiner oj the hospital; therefore, it is mandatory to guarantee the acquisition of theoretical and practical principlesjrom the beginning of the professional training in legal medicine. This should led up to a highest co-operation among the professionals involved in the clinical risk management and, consequently, to an improvement of the effectiveness and efficiency of the whole health system. 1 his paper shows the state of the art of the Italian professional training in legal medicine with regard to the Jield of clinical risk management through the analysis of the main existing rules and a survey distributed to 29 Italian Schools of Specialization of Legal Medicine. Our results have demonstrated a lack of attention of ministerial training plans to the issue of clinical risk management, especially in terms oj practical activities; we have also noticed a heterogeneous pattern in the survey. According to these results, the A uthors suggest to insert specific formative objectives in the ministerial training plans that should be rewritten in order to conform them to the reduction from S to 4 training years in many medical specialties provided by the laws n. 128/2013 andn. 114/2014.

La gestione del rischio clinico, quale strumento per migliorare la qualità e l’appropriatezzadelle prestazioni sanitarie, sta acquisendo negli ultimi anni un ruolo sempre piùcentrale nelle politiche di Clinical Governance.Uno dei principali fattori alla base di tale ascesa è la necessità di arginare il crescentecontenzioso nell’ambito della responsabilità sanitaria con strumenti che permettano dimappare il profilo di rischio delle strutture ospedaliere e territoriali e, al contempo, diporre in essere strumenti di prevenzione/correzione delle criticità rilevate.Tale necessità è stata resa ancora più cogente dall’introduzione di franchigie assicurativemolto elevate (anche oltre il milione di euro) e dal ritiro di molte compagnieassicurative dal mercato della medical malpractice, che ha indotto diverse aziende (intaluni casi intere Regioni) ad attivare sistemi di autogestione dei sinistri.In questo contesto, in cui il medico legale svolge di fatto un ruolo molto importante, èopportuno che sia garantita – sin dalla formazione specialistica – l’acquisizione diprincipi teorici e di strumenti pratici che permettano allo specialista medico legale dicollaborare al meglio con gli altri operatori coinvolti nella gestione del rischio clinico,contribuendo così a migliorare l’efficacia e l’efficienza delle attività della strutturasanitaria presso la quale potrà trovarsi ad operare.All’uopo, gli autori hanno analizzato l’attuale stato dell’arte in ordine alle competenzeacquisite dai medici in formazione specialistica medico-legale in Italia, attraverso lostudio della normativa di riferimento e la conduzione di un’indagine sul territorio cheha riguardato 29 Scuole di Specializzazione.I risultati ottenuti hanno evidenziato una scarsa attenzione dei piani formativi ministerialial tema del rischio clinico, specialmente sotto il profilo delle attività pratiche, e unarealtà molto eterogenea.Sulla scorta di tali dati, gli autori propongono di sfruttare l’imminente necessità dirivedere i piani formativi per adattarli alla prossima riduzione degli anni del corsolegale – previsto dalle leggi n. 128/2013 e n. 114/2014 – e per integrarli conobiettivi ed attività specifiche nel campo della gestione del rischio clinico.