Il dibattito sulle problematiche del Disturbo da Uso di Sostanze e la concezione dell’intervento su questo tipo di patologia ha rappresentato, per lungo tempo, un crocevia di istanze diverse, dalla sicurezza sociale e del territorio, a quelle pedagogiche, sociologiche, psicologiche e psicodinamiche in cui, tuttavia, un ruolo marginale è stato riservato all’inquadramento medico-specialistico del fenomeno. L’intervento nella Medicina delle Dipendenze è sempre stato relegato alle condizioni di urgenza, non è stato di regola accompagnato da un’attenzione alla natura neurobiologica della dipendenza e gli apparenti connotati iniziali che caratterizzavano il quadro clinico del Disturbo da Uso di Sostanze, sono divenuti, nel tempo, chiavi interpretative del fenomeno proprio mentre questo, in fase di epidemia, si dimostrava sempre meno dipendente da variabili ambientali e socioculturali. L’uso di sostanze psicoattive e la malattia che ne deriva (addiction), da fenomeno isolato e condiviso da una minoranza di contestatori della guerra del Vietnam, nelle Università americane, sono dilagate in ogni paese e classe sociale, fino alla scomparsa, di fatto, di aree protette non-endemiche. Ciò che colpisce di questi pazienti, ed è loro costante inesorabile, è un disturbo del comportamento, sviluppatosi a seguito dell’esposizione ripetuta alla sostanza implicata e che appare, ad ogni buon osservatore, come il nucleo fenomenologico della malattia. Eppure, nonostante che l’avanzamento delle conoscenze neuroscientifiche sui comportamenti da addiction abbia fornito le chiavi di lettura necessarie per iniziare a comprendere il fenomeno, ancora oggi appare difficile comprendere come il comportamento ripetitivo e inarrestabile (compulsivo) dei pazienti, come tutti i comportamenti umani, sia radicato nel cervello e come, di conseguenza, la conoscenza sui comportamenti da addiction possa essere derivata solo dallo studio del cervello…

Clinica e Neuropsicofarmacoterapia del Disturbo Duale - parte prima: La struttura psichica del disturbo da uso di sostanze

Maremmani, Angelo G. I.;
2018-01-01

Abstract

Il dibattito sulle problematiche del Disturbo da Uso di Sostanze e la concezione dell’intervento su questo tipo di patologia ha rappresentato, per lungo tempo, un crocevia di istanze diverse, dalla sicurezza sociale e del territorio, a quelle pedagogiche, sociologiche, psicologiche e psicodinamiche in cui, tuttavia, un ruolo marginale è stato riservato all’inquadramento medico-specialistico del fenomeno. L’intervento nella Medicina delle Dipendenze è sempre stato relegato alle condizioni di urgenza, non è stato di regola accompagnato da un’attenzione alla natura neurobiologica della dipendenza e gli apparenti connotati iniziali che caratterizzavano il quadro clinico del Disturbo da Uso di Sostanze, sono divenuti, nel tempo, chiavi interpretative del fenomeno proprio mentre questo, in fase di epidemia, si dimostrava sempre meno dipendente da variabili ambientali e socioculturali. L’uso di sostanze psicoattive e la malattia che ne deriva (addiction), da fenomeno isolato e condiviso da una minoranza di contestatori della guerra del Vietnam, nelle Università americane, sono dilagate in ogni paese e classe sociale, fino alla scomparsa, di fatto, di aree protette non-endemiche. Ciò che colpisce di questi pazienti, ed è loro costante inesorabile, è un disturbo del comportamento, sviluppatosi a seguito dell’esposizione ripetuta alla sostanza implicata e che appare, ad ogni buon osservatore, come il nucleo fenomenologico della malattia. Eppure, nonostante che l’avanzamento delle conoscenze neuroscientifiche sui comportamenti da addiction abbia fornito le chiavi di lettura necessarie per iniziare a comprendere il fenomeno, ancora oggi appare difficile comprendere come il comportamento ripetitivo e inarrestabile (compulsivo) dei pazienti, come tutti i comportamenti umani, sia radicato nel cervello e come, di conseguenza, la conoscenza sui comportamenti da addiction possa essere derivata solo dallo studio del cervello…
2018
8833790282
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14245/9057
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